venerdì 8 agosto 2014

Sei agosto.

Ieri abbiamo festeggiato il compleanno del Vic.
Anche quest'anno non ho mancato di rallegrarmi per la lunga serie di congiunture che hanno permesso che avessi non uno ma due figli di agosto.
Nessuno stress, pochi preparativi.
Manco mi sono sforzata di elaborare una qualche attività ludico-ricreativa, i nostri amici milanesi hanno proposto un pic nic notturno sulla spiaggia e la Gamelli family ha entusiasticamente aderito.  Ecco,  a ben guardare,  nessun rinfresco, ciascheduno si è portato la sua spettanza di sandwich.
Però la torta l'abbiamo comprata eh ( addirittura due) e l'abbiamo pure corredata con una bella candelina a forma di sette.
I bambini si sono animati da soli, hanno fatto un bagno notturno, svariate partite a...boh, qualcosa con la palla,  innumerevoli sessioni di ruote e capovolte e, per finire, hanno ricreato un vulcano (bruciandoci dentro tutti i tovagliolini usati per la cena).
Insomma,  un compleanno economico e con pochi scarti.
La spiaggia era affollatissima, condividevamo l'arenile con due famiglie francesi e con un'imprecisata quantità di ragazzini di una colonia.
Qui mi tocca segnalare quanto siano più easy i francesi, rispetto a noi, su tutte le norme di sicurezza.
Antefatto, i giovincelli erano una quarantina, apparentemente dagli otto ai dodici anni,  ed erano affidati alle amorevoli cure di ben due animatori (il cui diciottesimo compleanno non si perdeva certo nella notte dei tempi).
L'allegra combriccola è stata satollata ad uova sode già sgusciate,  pescate da un enorme sacchettone trasparente. Tocco igienico, ogni fanciullo pinzava la  sua dopo un'oretta di giochi forsennati sulla sabbia  e senza minimamente porsi il problema di un eventuale lavaggio di mani.
 Alla fine del lauto pasto gli animatori hanno realizzato un recinto con delle corde in acqua e hanno dato il via a una bizzarra attività che pareva veramente avere come unico scopo l'eliminazione fisica dei soggetti in carico.
I quaranta infelici, schierati in dieci metri scarsi in doppia fila, al via degli accompagnatori, dovevano lanciarsi in acqua e raggiungere, parte a nuoto,  parte correndo, la cima del recinto. I bimbi più piccoli venivano sistematicamente travolti tra le urla di giubilo dei grandi e le risatine sadiche degli animatori.
Ho subito pensato ai miei trascorsi di educatrice, quando ogni attività doveva essere minuziosamente studiata, organizzata, inserita in un contesto per essere comunque sempre oggetto di critiche da parte di almeno un genitori e mi immaginavo un bel bagnetto notturno alla baraonda (senza asciugamani in vista tra l'altro.)
A mezzanotte siamo venuti via mentre il gioco era ancora nel suo pieno svolgimento,  per cui ignoro i tassi di sopravvivenza.Il Vic comunque si è divertito molto e ha detto che era il compleanno più bello della sua vita (quasi quasi il prossimo anno lo iscrivo a un bel campo estivo en français).





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